SOVRANITÀ, LIBERTÀ E PARTECIPAZIONE. III. LIBERTÀ E SOVRANITÀ ePub gratis
SOVRANITÀ, LIBERTÀ E PARTECIPAZIONE. III. LIBERTÀ E SOVRANITÀ de
Ficha técnica
- SOVRANITÀ, LIBERTÀ E PARTECIPAZIONE. III. LIBERTÀ E SOVRANITÀ
- Idioma: ITALIANO
- Formatos: Pdf, ePub, MOBI, FB2
- ISBN: 9788899193874
- Editorial: POLIMNIA DIGITAL EDITIONS
Amazon top 100 gratis kindle descargas de libros SOVRANITÀ, LIBERTÀ E PARTECIPAZIONE. III. LIBERTÀ E SOVRANITÀ
Overview
Lo scientismo moderno, volendo spiegare ogni cosa in termini quantitativi, ha finito per negare la stessa possibilità della libertà della scelta. Ma, se nessuna scelta può essere libera, allora l’etica non si potrà più distinguere dal rispetto d’una legge che non sarà più fondata in nessun atto sovrano, e quindi libero. Lo scientismo ha finito così per elaborare una teoria secondo la quale la mente in nulla si distinguerebbe dall’operatività d’una macchina. L’intelligenza artificiale, che i computer consentono di produrre, aprirebbe così l’orizzonte orwelliano di un universo in tutto dominato dalle macchine. Certo, tutti sappiamo che i computer sono utilissimi, ma semplicemente perché le loro capacità di calcolo sono superiori a quelle della mente. Questo significa che la mente di noi viventi non è solo una macchina, ma anche qualcosa di profondamente diverso, connesso con la vita. Questo qualcosa viene chiamato psiche, come se questa parola, oggi, significasse qualcosa di diverso da quel che ha sempre significato, vale a dire anima. L’anima non è propria solo di noi esseri umani, capaci di parlare e quindi di pensare, ma anche di tutti gli animali – che si chiamano così proprio perché ne hanno una – e forse anche delle piante. La connessione fra la psiche e la vita è così forte che a volte la prima parola, quando interviene in un antico testo greco, dev’essere tradotta con la seconda: avere un’anima significa, semplicemente, vivere. La cibernetica non è stata l’unica scienza moderna a cancellare la vita dalla nostra esperienza, perché anche la psicologia e la psicanalisi hanno troppo spesso seguito questo pericoloso piano inclinato, a causa dell’inconscio, come se il funzionamento di quest’ultimo non si distinguesse in nulla da quello d’una macchina pensante.
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